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Cic ciac

Avrò avuto 16 anni. Primi di luglio, bagni Liguria di Sestri Levante. In riva al mare, telo per terra, libro e tanta voglia di sognare. Dieci, venti pagine, un tuffo in acqua, qualche bracciata e poi di nuovo distesa lì, pancia sotto, capelli gocciolanti e l’ennesimo romanzo che scorre sotto gli occhi ed entra nelle vene. Che tutti i libri letti in quegli anni di lettura “matta e disperatissima” hanno le pagine increspate dall’acqua, dalla salsedine, e se li scrolli un po’ di sabbia esce ancora. Il mio paradiso. Sabbia libri e soprattutto il mio mare, la mia Sestri, con il suo profumo fatto di adolescenza, focaccia, pesce appena pescato. E il suo suono, quello dell’acqua che fa cic ciac sulla carena delle barche, delle canoe, del pedalò: si chiama sciabordare quel suono, ma a me piace cic ciac, e segue il dondolio delle onde, l’unica culla in grado di farmi addormentare senza sogni. Sì, sarà stato il 1991. Il juke box andava a 50 lire e la mia preferita era Losing my religion dei REM. Oh life is bigger, bigger than you…in riva al mare quell’anno mi sono innamorata per la prima volta. Un amore totale, quello dell’adolescenza, quello che ti senti mancare ogni volta che lo vedi, quello che riempi le pagine della smemo di cuori, frasi, parole, perché allora come ora ero molto brava a nascondermi dietro la parola scritta. Quello che ti vergogni di parlargli, che arrossisci all’idea, che vivi per un saluto, lì in riva al mare, sul muretto la sera, tra i vicoli del carruggio. E quando arriva l’estate come adesso, tanti tantissimi anni dopo, quei ricordi fanno sorridere e scaldano ancora il cuore. Ora che sarà forse mio figlio sulla stessa spiaggia, tra le stesse barche, a vivere le emozioni che ti fanno scoprire quanto è bella la vita. Ora che i juke box non ci sono più ma la musica continua ad essere il veicolo più bello per dare di nuovo i brividi di certe emozioni. Avrò avuto 16 anni sì. E in fondo li ho ogni volta che ripenso a quel luglio, a quegli occhi, a quell’estate, alla mia baia che si tinge d’oro quando tramonta il sole. Perché l’estate che abbiamo dentro, in fondo, non finirà mai. 

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