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40

Visita medica. Domande di rito, tra cui quella dell’età. 40. Accidenti ho 40 anni. Si perché un conto è festeggiarli tra brindisi e candeline, battute e luoghi comuni, e un conto è dire “ho 40 anni”. Che peraltro suona meglio di 39, è pieno e definito, ti fa entrare a buon diritto in tutti i cliché sull’età che risuonano da più parti. Una quarantenne col tacco 12. Che così però sa tanto di tigre del ribaltabile, Sex and The City e chi più ne ha più ne metta. Ok, sono quaranta e rimarranno così per dieci anni, perché ormai si ragiona in decenni. Se ci pensiamo, tra 39 e 40 sembra esserci una voragine, mentre dire 42, 43, 44, è lo stesso, insomma, 40 è un tot. 40 come i ladroni, e quanto mi piacerebbe essere Alì Babá e fregarli tutti sti ladroni di sentimenti che incontri ogni giorno; 40 come la durata del diluvio universale, i giorni di Gesù nel deserto, la quaresima: praticamente un periodo di privazioni che a questo punto dovrebbe essere finito e, allora, che la festa cominci; 40 come la noia nella Smorfia napoletana, sentimento sconosciuto, mai successo che mi sia annoiata, ho sempre il piano B durante le partite di calcio o la formula uno; 40 come la canzone degli U2 o gli anni passati dal mitico parallelo Stenmark-Thoeni, pochi giorni prima che nascessi, come se lo sci fosse destinato a entrarmi nelle vene fin da subito. E allora che sia, e ci tengo a dimostrarli tutti, con le mie rughe intorno agli occhi e alla bocca, la cervicale, le difficoltà di recupero dopo una serata passata a ballare, perché li ho e sono stati intensissimi, pieni di difficoltà, gioie, decisioni, scelte, azioni, conoscenze, vittorie, tante vittorie, e altrettante sconfitte. Pieni di sorrisi e di sfide a me stessa, come Sisifo impegnata a far salire sempre in alto quel masso che poi finiva per rotolare di nuovo giù. E sarà ancora così nel prossimo decennio, si rassegni chi mi sta accanto, solo me la godrò un po’ di più, in omaggio a quella consapevolezza che l’età porta con sè, accetterò mio malgrado gli acciacchi che necessariamente verranno, cercherò di farmi pestare un po’ meno i piedi e vedrò di pestarli un pochino di più io. Ovviamente sempre con uno snobbissimo tacco 12….

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