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Rete

I social mangiano il tempo. Ci avete mai pensato? Quante volte ci perdiamo a scorrere con il dito Facebook, Instagram, Twitter, gli stati di Whatsapp. E le lancette scorrono inesorabili mentre noi ci infiliamo nelle vite di altri, leggiamo frasi, curiosiamo fotografie, sorridiamo davanti a video. Senza averne una particolare necessità. Senza cercare nulla. Così. Siamo lì, in piedi, cellulare in mano e ci perdiamo a cazzeggiare (scusate il termine ma internet cazzeggiandi regnum est), ecco siamo lì in piedi e intanto il mondo scorre. La rete mangia il tempo e ci ritroviamo in ritardo su tutto. Lavoro, cena, palestra, figli. Senza aver combinato nulla, senza saperne più di prima. Un po’ come se ci fossimo addormentati ma, in quel caso, avremmo almeno riposato. Niente. Si ok sappiamo che Tizio è andato alle Maldive e che quella è uscita a cena postando dieci foto di cui si pentirà tra due giorni. La rete è così. Una rete appunto. In cui tutti restiamo imbrigliati, affascinati, catturati. Unica soluzione, spegnere, ignorare, rimandare a quando saremo sdraiati a prendere il sole senza nulla da fare e allora sì, invece di leggere Novella 2000, potremo lasciarci rapire da post, foto, condivisioni, tag, e chi più ne ha più ne metta. Che scritto da una blogger sto post è come un’autorete alla finale dei mondiali. Ma si sa che Lacolli non calcola e dice ciò che pensa. Da sempre. E non è una dote ma una tecnica perfetta per prendere fregature. In rete e fuori. Ma questo è un altro discorso. Per un altro post perditempo in questa navigazione senza approdo.

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