Non so nulla di lui. Nulla più di quello che so di tanti statisti, uomini politici, imprenditori del passato, di cui ho letto nei libri di scuola. Notizie, azioni, frasi che hanno reso il suo passaggio in questa terra speciale e pertanto degno di essere conosciuto e ricordato. Al di là delle valutazioni, positive o negative che siano. Sergio Marchionne è questo, l’auto, la Fiat, la Ferrari. Eppure, in questi giorni, la parabola velocissima della sua malattia mi ha fatto pensare ad altro. Alla rapidità in cui tutto può cambiare. Alla fragilità del nostro essere umani. Ai tanti, troppi progetti rimandati al futuro. All’importanza di dare un senso alla propria vita, di lottare per i propri sogni, di non sedersi mai, di non trascurare ciò che riteniamo importante davvero. Ognuno di noi ha priorità differenti. Lavoro, affetti, denaro. Poco importa. L’importante è che, sdraiati in quel letto, poco prima di chiudere gli occhi, sentiamo di aver detto qualche cosa in questa vita, di aver camminato nel mondo come volevamo noi, di non aver lasciato nulla di intentato. Perché gli attori del film della nostra esistenza siamo solo noi, liberi di decidere anche sceneggiature, costumi, musiche. Solo il finale è un’incognita ma, se avremo costruito bene, sarà la degna conclusione di un film da Oscar.
Hai ragione su tutto ma ti garantisco che lui ha fatto tanti danni!!!
Non entro nel merito. Non era una riflessione sulla sua attività, non ho gli strumenti per farlo. Diciamo che l’evento mediatico mi ha fatto riflettere e ho scritto ciò che ho pensato, sul modo di affrontare la vita e sull’importanza di darle il senso che vogliamo.
Ho capito benissimo le tue intenzioni.Era solo una mia affermazione…un mio pensiero.
Sí sí certo. Mi sono volutamente astenuta da commenti sulla sua attività visto che ne ho lette davvero tante….grazie mille per il tuo commento 😃
ma figurati!!!!