Mi sono innamorata di lui tanti anni fa. Ero uno scricciolo tutto capelli, piena di sogni ma anche di insicurezze. Poche storie alle spalle, tante delusioni. L’ho conosciuto in un giorno di festa, per strada, verso sera, mentre l’aria fresca di fine settembre ci ricordava che l’estate era anche per quell’anno archiviata. Era il 1993 e noi eravamo dei ragazzi di provincia, che avevano voglia di conoscere il mondo. L’ho conosciuto per caso, eppure abitavamo a pochi passi l’uno dall’altra, avevamo frequentato la stessa scuola media, avevamo amici comuni. Mille occasioni di incontrarci, eppure non era successo. Perché il momento giusto era quella sera di fine settembre. Tra le giostre di una fiera affollata. Io, piccolina, una bimba in fondo, nonostante i miei diciotto anni, con il mio maglioncino rosso 012 Benetton, miei jeans stretti e le scarpe da ginnastica. Lui. Bè lui era bello. Lo è anche oggi. Lui per me è di una bellezza speciale. Lo è sempre stato. Lo era allora, perché era diverso dagli altri. I capelli lunghi, l’aria dinoccolata, la erre moscia, quel modo di fare così perbene, che nascondeva un’anima rock. L’ho conosciuta dopo quell’anima, nelle serate fatte di musica, birra, pub, disco. Sì, ma non una discoteca qualunque. Noi si andava da Pepe, e chi abita dalle mie parti sa che Pepe non era una discoteca, era Pepe e basta. Con la sua musica fatta di Clash, Cure, con il suo interno fumoso, con il pavimento sempre scivoloso, con le pogate che mi facevano volare da un lato all’altro della pista, con il Duli come dj. Mi sono innamorata di lui due minuti dopo averlo conosciuto e se chiudo gli occhi sono ancora lì, a balbettare qualche stupidata, che le relazioni umane sono sempre state un mistero per me. Lui no. Ci ha messo qualche mese ad accorgersi di me. Ma poi si è accorto, oh se si è accorto. E senza preavviso mi ha baciato lì da Pepe, tra uno pieno di birra che sbraitava e una che accendeva l’ennesima sigaretta. Che bacio, ragazzi, uno di quei baci che si danno solo da giovani, che durano il tempo di due, tre canzoni e poi ti gira la testa. Senza fiato mi ha lasciato. Come questa mattina, quando mi sono svegliata e l’ho visto accanto a me. Dovrei essere abituata, dopo una vita insieme. Eppure mi emoziono a guardarlo. A pensare che ha accettato la sfida di una esistenza mano nella mano. Con me. Mi emoziono perché sono ancora quello scricciolo biondo e lui il bel ragazzo alto che mi ha insegnato ad amare. Che ogni giorno rende questa quarantena un privilegio, perché la vivo con lui, il mio lui ❤️