Il Covid ci ha lasciato addosso la paura. Paura del contatto, paura della folla, paura di uscire dalla propria zona di confort. Mi capita sempre più spesso di parlare con persone, perlopiù non giovanissime, che avrebbero un sacco di voglia di tornare al cinema, a teatro, a fare shopping, a vivere insomma come prima di quel fatidico 21 febbraio 2020. Hanno voglia, ma sono frenate dalla paura. Controllano ogni giorno i dati del contagio. Hanno le orecchie dritte ad ogni notizia di un positivo. Dormono male. Annullano le relazioni non necessarie. Si chiudono nel loro bozzolo. Ma non ne sono felici, mi dicono, eppure la paura è troppo forte.
Non so quando tutto questo ci lascerà. Il Covid passerà, certo, prima o poi, la situazione è già migliore che in passato. Ma noi? Per noi sarà dura. Come lo è stato per i nostri nonni dopo la guerra. Se hai vissuto mesi con la paura di essere bombardato, per un po’ guarderai il cielo con terrore e ogni petardo sarà un colpo al cuore. I vaccini ci aiuteranno, ne sono certa, ma un vaccino per la nostra mente non c’è e sarà necessario un lungo lavoro per imparare di nuovo a vivere senza paura. A fidarci dell’altro. Ad abbracciarci. A baciarci. Ci riusciremo, ma ci vorrà tanta forza e tanto coraggio. E soprattutto amore, mentre io vedo odio, astio, invidia e cattiveria, come se la paura si portasse dietro un vaso di Pandora di cattivi sentimenti. Che ne dite se proviamo a diffondere amore, invece che odio? Così, tanto per essere diversi dalla massa.
Buona serata 🙂
vero, concordo in toto. Il covid è stato solo l’innesco, la miccia, la punta di un iceberg. Credo che nessuno avrebbe mai immaginato un vaso di Pandora di tali dimensioni.