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La mia città

Ho sempre voluto andarmene da questa città. Città…meglio cittadina dai, che Mortara della città non ha nè la frenesia, nè la voglia di cambiamento. Comunque, da che mi ricordo, non mi sono mai sentita a mio agio fra queste strade, che pure calpesto da 47 anni. Vi dirò di più, non mi sono mai neanche sentita amata, accolta, come se il senso di disagio fosse reciproco. Eppure mi sono impegnata. Per carattere, tendo a fare di necessità virtù e, visto che qui dovevo vivere, mi sono impegnata nel tessuto sociale e culturale, ci ho messo del mio, così, come ero capace. Per anni, anche. Eppure, cosa vi devo dire, mi sono sempre sentita diversa, e non è una bella sensazione. Diversa, badate bene, non migliore, anzi, che qui a passare per una che se la tira ci vuole un attimo. Ma che volete che mi tiri io, poi…Incredibile come mi sia sempre sentita più libera nelle grandi città, in giro per il mondo, libera di essere, di dire, di fare ciò che sento. Come abbia legami fortissimi con persone che abitano a chilometri di distanza, con cui mi sento quotidianamente, ora anche grazie a internet, e fatichi a trovare intesa tra queste strade. Ed è sempre stato così. Credo sia peculiarità della provincia, che ti culla nel suo grembo, ti fa vivere più sicura che nelle metropoli, ti accoglie con i suoi ritmi sempre uguali, ma nello stesso tempo ti incasella, ti affida un ruolo che dovrebbe rimanere immutato per l’esistenza intera. E io cambio di continuo. E io odio incasellare qualunque cosa. Da sempre ho capito che ero io fuori posto, che mica puoi cambiare la mentalità di un luogo, puoi adattarti o andartene. Tertium non datur. E allora mi sono adattata. Con il tempo ho smesso anche di impegnarmi per piacere a queste strade, tanto è lotta inutile e porta solo a perdere di vista sè stessi. Come con un amante che ti vorrebbe diversa: puoi decidere di cambiare, ma alla lunga ti perdi e vivi male. Essere sè stessi è l’unica via verso la libertà che conosco. Abito qui, ma non vivo qui. Viaggio tanto, anche e soprattutto con la mente, evito il pettegolezzo, aiuto volentieri chiunque abbia bisogno, mi interesso di ciò che accade, col lavoro che faccio non potrebbe essere altrimenti, ma cerco di non pretendere da questa cittadina più di quello che può darmi. Tranquillità, confidenza, semplicità, ripetitività. Che, tutto sommato, nel caos del mondo in cui viviamo non è poco.

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