Mi sono sempre sentita inadeguata.
Ero brava a scuola, all’università, ma ero lontana dai canoni del ricercatore. Troppo estroversa, troppo chiacchierona, troppo diretta. Avevo la sensazione che non mi si prendesse mai sul serio, nonostante il mio 110 e lode e la mia preparazione. Sembrava che il tacco 12 non andasse d’accordo con il dizionario di greco insomma.
Ero carina e disponibile con le amiche. Ma non mi lasciavo mai andare nelle serate. Non ho mai amato perdere il controllo, trasgredire alle regole non mi è mai piaciuto. Avevo la sensazione di non piacere mai completamente agli altri, che comunque fossi sempre la più brava della classe, da tenere buona per copiare ma non troppo simpatica. Poi ci si è messa pure l’anoressia e ciao autostima.
Quindi, poco preparata per essere culturalmente accettabile a livello accademico e troppo preparata per andare bene alle persone che mi circondavano.
Inadeguata con ogni abito. Sopra le righe o sotto le righe. Mai sulla riga.
Ho trascorso una vita a sentirmi così.
E non crediate che non succeda ancora.
Più spesso di quanto pensate.
Per tutta la vita ho cercato di piacere agli altri e ho portato a casa un sacco di delusioni.
Poi ho capito che se volevo sopravvivere, avrei dovuto mutare prospettiva.
Essere ciò che sono.
Un po’ cultura, un po’ cazzeggio, un po’ tacco 12, un po’ scarpa da ginnastica, rigida ma non troppo, folle con il freno a mano tirato, femmina fuori maschiaccio dentro.
Non posso piacere a tutti.
Però posso piacere a me stessa.
E questo direi che é già un ottimo punto di partenza ❤️