Oggi è stata un giornata speciale. Ho rivisto un compagno di liceo che non incontravo da quasi trent’anni ed è stata un’emozione fortissima. Matteo Re è oggi un professore di storia all’università di Madrid e ha presentato a Palazzo Merula a Vigevano il suo ultimo libro, che tratta di terrorismo e dell’Eta. Circondata dal bel colonnato del palazzo, me ne stavo lì, tra il pubblico ad ascoltarlo. L’accento spagnolo, la voce composta di chi sa spiegare e fare lezione, la sicurezza di un uomo che ha dedicato una vita alla storia. Ma ogni volta che sorrideva io vedevo in lui solo il Matteo con cui ho condiviso cinque anni al liceo Cairoli. Si perché Matteo era uno che sorrideva spesso, uno senza troppe menate, uno con cui era bello parlare e scherzare. E io questa mattina mi sono sentita una donna molto fortunata. Perché ero in un posto molto bello, ad ascoltare un racconto di valore di un mio compagno di scuola, insieme a mio marito e ai miei due figli, ormai grandi, liceali ancora per poco. Che fortuna, sí. Perché il successo di una vita risiede almeno per il 50 per cento negli incontri che fai e nelle persone che ti trasmettono qualche cosa che ti rende poi ciò che sei. E io di gente bella ne ho conosciuta tanta. Come il prof Claudio Beccaria che era seduto accanto a Matteo e che è stato il miglior docente di arte che potessi chiedere. Perché mi ha dato gli strumenti per leggere quadri, sculture, mostre e perché anche oggi lo ha fatto con quel sorriso e quell’empatia che mi aveva conquistato ai tempi del liceo. Grazie Matteo, grazie prof, grazie vita ❤️