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Maturità

Io le polemiche sui fiori e sulle bottiglie di spumante fuori da scuola dopo la maturità non le capisco. Con tutto quello di cui abbiamo da discutere in un mondo bislacco, ora si trova da ridire anche su un bel gesto. E poi, a rimarcare il fatto che i genitori aspettino i figli fuori dalla maturità mentre un tempo non era così. E allora? A me avrebbe fatto piacere ricevere un mazzo di fiori fuori dal portone dopo il mio orale e anche una bella innaffiata con le bollicine. Mi avrebbe fatto piacere un video, per vedere la mia faccia e ricordare meglio quel momento, ma non c’erano i cellulari. Sono andata all’esame in treno da sola e da sola sono tornata. Allora era così. Ma sarebbe stato bellissimo essere circondata da tanta gente. Calore, amore, amicizia, partecipazione. Cosa disturba in tutto questo? Godetevi fiori e abbracci ragazzi, mille foto e video, e i bacchettoni stiano zitti. Che sto mondo non merita la bellezza, perché sembra nutrirsi solo di brutte cose, invidia e tante menate!

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Cambiamenti

Oggi si è concluso il lungo percorso scolastico dei miei figli. Nido, materna, primaria, medie, superiori. Fine. Maturità per il piccolo di casa e abbiamo detto basta alla routine della scuola alla mattina. Certo, c’è l’università. Il grande ha già iniziata, l’altro partirà, ma l’università ha altri ritmi, tempi, modi. Sono grandi. Mannaggia. Sembra ieri che li salutavo nel loro grembiulino blu e la cartella più grande di loro. Puff, un attimo e sono grandi. I nostri ragazzi. Vivo per loro da quando sono nati, ho messo da parte ambizioni di lavoro e velleità personali, serate con le amiche e vacanze folli. E li ho messi al centro. Per venti anni. Adesso tutto diverso. Come è giusto che sia. E il senso di questa vita devo tornare a trovarlo in me.

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Che noia

Ora, io non capisco quelli che ti fanno mille promesse senza che tu gli abbia chiesto nulla. Sarà capitato anche a voi. Chacchierata davanti a un caffè e sto tizio ti racconta un sacco di storie, dicendo che vuole coinvolgerti in questo progetto, in quella avventura, in quell’esperienza. Ovviamente tutto lautamente retribuito. Io lo guardo condiscendente ma, visto che ho quasi mezzo secolo, penso che è il solito che racconta un sacco di fantasie (ergo cazzate) giusto per far prendere aria alla bocca. Perché non può pensare davvero che uno ci creda. E poi perché? A che pro? Per farmi amica? Ma non serve. Sono tanto ciula da aiutare chi me lo chiede senza bisogno di tornaconto. Perché non me ne frega niente. Perché sono libera e indipendente. Perché le promesse mi irritano, voglio solo i fatti. Basta cazzate dai. Siamo gente di mezza età, vaccinata, sgamata. Non fate promesse. Sono noiose, terribilmente. E direi decisamente irritanti. Ma poi, perché? Voi avete una risposta?

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Abitudini

La pessima abitudine di valutare le persone in base al lavoro che fanno. Si chiede sempre:”Cosa fai nella vita?” come se fosse la cosa più importante. Invece conta solo chi sei. E no, tu non sei il tuo lavoro. Non sei la tua professione. I tuoi successi. No. Tu sei solo te stesso, le tue passioni, il tuo modo di relazionarti con gli altri. Ricordalo sempre. E metti al centro ciò che sei, non ciò che fai.

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Pinocchio

Ogni volta che dite una bugia prendete in giro prima di tutto voi stessi e rivelate tutta la vostra incapacità ad affrontare la realtà. Ho una disistima totale per chi mente e soprattutto per chi lo fa ripetutamente, una vera e propria malattia. In genere assecondo e fingo di non accorgermene, ma sappiate che vi sgamo sempre 😉

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Prendere le distanze

Per comprendere le cose, è necessario prendere le distanze. La realtà è come un bel quadro: da vicino noterai i particolari ma è solo allontanandoti che apprezzerai il valore di un’opera. Per cui prendetevi tempo e imparate a guardare con distacco ciò che state vivendo. Se ci state sempre dentro, se assolutizzate il presente, non riuscirete infatti ad avere chiaro nè i contorni, nè i possibili sviluppi e richierete di interpretare male le situazioni. Nulla è assoluto, ma tutto relativo.