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Sliding doors

Sliding Doors. Ve lo ricordate? Il film con Gwyneth Paltrow in cui una banale azione come prendere o perdere la metropolitana cambia tutto il corso di una vita. Quante sliding doors, quante porte scorrevoli ci sono nella vita di tutti noi? La mia vita è una sliding door continua e l’impressione che il destino faccia di tutto per rimescolare sempre le carte è davvero forte. E quando sembri navigare tranquilla ecco che arriva la sorpresa. Bella o brutta non importa. Quella che ti costringe a cambiare rotta, a ribaltare piani, a iniziare tutto da capo. C’è chi reagisce con rabbia, chi si arrocca sulle proprie posizioni, che si deprime. Io sorrido. Perché nulla è più eccitante del cambiamento, nulla più stimolante di uno spazio vuoto da riempire di tante idee. E ripartire è faticoso ma molto meglio che restare immobili, ripetutamente avvezzi alle proprie abitudini. Si chiude una porta, si apre un portone. O una birra. O un brunello. Fate voi. L’importante è non fermarsi mai. On the road perché, come diceva Kerouac, basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo. Non si può finire in nessun altro posto, no?

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