Chi ha detto che verba volant? Ci sono delle parole che ti rimangono attaccate addosso e non se ne vanno più. Anche se scuoti la testa e passi oltre, anche se trascorre del tempo e sembrano sbiadire. Loro sono lì. Attaccate al cuore e ogni tanto invadono il cervello. Mentre lavi i piatti. Mentre ti fai la doccia. Mentre guidi nel traffico. Approfittano dell’attimo in cui la mente non è impegnata in altri pensieri e si infilano tra i neuroni. Sono il più delle volte parole che feriscono perché quelle che coccolano tendiamo invece a scordarle. Come se il male si attaccasse con più forza ai nostri sensi, un po’ come il grasso alle pentole, che l’acqua non basta a scioglierlo, ci vuole il detersivo e la spugna, e a volte anche così si fa fatica. Così le parole che ci feriscono non vengono mai lavate via dalle lacrime, ci vuole il tempo, ci vuole il balsamo della parole dolci, ci vuole, non so cosa ci vuole, a volte poi se ne vanno, a volte invece diventano parte di noi e si trasformano in una ruga di dolore. Mala verba manent, bona verba volant. Ecco sì, meglio così. Con buona pace dei proverbi latini e delle citazioni dotte.