Ci sono giorni in cui spegnere la sveglia e restare a letto sarebbe la scelta vincente. Quelli in cui lo capisci fin dal buongiorno che saranno in salita. Come oggi. Entro in cucina all’alba e punto dritta verso i fornelli. Caffettiera preparata la sera prima. Accendo il gas e intanto prendo albume, farina d’avena, cannella per farmi il pancake. Intanto che nel padellino cuoce il pancake, scaldo il latte e aspetto che salga il caffè. Ci mette un po’ oggi. Strano. A un certo punto, puzza di bruciato. Guardo la caffettiera e vedo che il manico si è fuso. E pure l’anellino per alzare il coperchio. Diossina nei polmoni di prima mattina e astinenza di caffeina. Spengo tutto e, ustionandomi tre dita, metto la caffettiera nel lavello. Troppo leggera. Perfetto. Con la testa con le nuvole come al solito, mi sono dimenticata di mettere l’acqua…iniziamo bene. Penso. Va bè il caffè lo prendo al bar. Mi lavo. Mi vesto. Ho un appuntamento presto oggi. Sto per uscire, non ci sono le chiavi di casa. Cerco ovunque. Nella borsa. In bagno. In sala. Niente. Chiamo mio marito che, serafico, risponde “Amore, ho io due mazzi. Scusa. Ti amo” Sì, ok, mi ami, ma io sono bloccata in casa e devo uscire. Chiamo mia suocera, che fa buon viso a cattivo gioco e mi porta il suo mazzo. Sono già in ritardo di una vita. Esco di casa, vado in cantina, gomma della bici bucata. Sono le 8.30 e mi girano già a mille. Nel frattempo, si somma l’ennesima delusione da parte di una persona che ho aiutato e che risponde con uno sgambetto. Voilà. Sto seriamente pensando di tornare a letto. Che se questo è l’inizio, non oso pensare a come andrà avanti la giornata. Ma sono una temeraria e non mi fermo. Che se la sfortuna mi ha preso di mira, l’unico modo è combattere. E farsi una bella risata 😜