Mio marito è malato. Malato…insomma, ha un forte mal di gola e raffreddore. Una di quelle patologie che spingono gli uomini a perdere la gioia di vivere. Se ne sta lì, nel letto, con un’aria sconsolata, ripetendo “ma guarda cosa mi doveva succedere!”. E non parliamo di un tipo deboluccio e fragile, nè di una mezza calzetta, per intenderci. Abbiamo a che fare con un esemplare di maschio alfa in salute, nel fior fiore dei suoi anni, attivo e pure figo. Da domenica sera però tutto questo è svanito. Il mio amore si è trasformato in un essere alla fine dei suoi giorni, depresso, annoiato, demotivato. Per un mal di gola. Che poi, io vorrei chiedere ad un otorinolaringoiatra se esiste una correlazione tra l’infiammazione delle vie respiratorie e la mobilità osteoarticolare. Sì, perchè da quando sono iniziati i sintomi, lui ha smesso di camminare da homo erectus e si è trasformato in homo ricurvus, con una chiara limitazione ad alzare i piedi per fare i passi e un conseguente sciabattamento. A questo si è aggiunta la tendenza al cavallo basso nel pantalone della tuta, come se ci fosse un lassismo generale della muscolatura. Ovviamente l’umore è dei peggiori e la mia presenza sembra acuire il sintomo, così come il tentativo di alleviare il tutto con qualche manicaretto: il pesce puzza (ma non avevi il naso chiuso?!), la verdura lo stomaca, la pasta lo gonfia, la carne ma che palle sempre la carne. Dura vita ragazzi. Anche se, a onor del vero, non si ammala mai, mentre io, in quanto donna, ne ho sempre una. Mal di testa, il ciclo, la colite, la cervicale, e potrei andare avanti. Ma non mi fermo mai e sopporto. Loro non ce la fanno. Forse perchè non sono predisposti al parto. Ma ve li immaginate? Sarebbero tutti cesari senza anestesia, perchè alla prima contrazione finirebbero per svenire e ciao. Eppure sono adorabili anche così, noiosi, terribilmente noiosi, ma adorabili. I nostri uomini.