Quasi Natale. Mentre cerco di star dietro a tutto il lavoro extra che devo svolgere per poter fare qualche giorno di ferie a capodanno (che, detto tra noi, anche sta cosa che per poter far le ferie devi lavorare a marce forzate prima e dopo, un giorno o l’altro dovrà pur finire), ecco mentre affondo nelle scartoffie, penso di dover ringraziare qualche persona. Sì, perchè “grazie” è una parola desueta, perchè si danno per scontati amici e parenti, si chiede senza un domani e ci si scorda di dare. Allora sarà il caso di mettere un po’ di grazie sotto l’alberello. Grazie a mio marito. Sì, lo so, sembra una captatio benevolentiae per farmi regalare la famosa Kelly di Hermès che non arriva mai (giuro che se vinco alla tombola della Ferragni me la compero), ma non lo è. Grazie per l’ironia, la pazienza, la freddezza di fronte alle mie esternazioni irrazionali, la dolcezza, l’amore, i calci nel sedere metaforici quando mi sono persa in seghe mentali che anche no. Senza il capitano, Lacolli sarebbe un essere vagante senza meta. Grazie ai miei figli. Originali, entusiasti, semplici, affettuosi. Adolescenti rompipalle che riempirei ogni giorno di baci se non mi facessero notare che non è il caso. Grazie ai miei genitori, per i valori che mi hanno trasmesso e perchè mi hanno permesso di diventare la donna che sono. Grazie alle mie amiche e ai miei amici, non faccio nomi, ma loro lo sanno chi sono e sanno quanto valgono per me, che sono più fragile di una libellula. Grazie al giornale su cui scrivo e alla televisione in cui lavoro, per la splendida occasione che ogni settimana mi danno di esprimere ciò che sono. Grazie a tutte le persone che ho conosciuto nei gruppi Facebook da palestrate e che sono diventate presenze costanti qui nella rete, grazie per il vostro affetto, per il vostro incoraggiamento, siete delle fighe bestiali e io vi devo tantissimo: Lacolli non molla niente e il 2019 ne combineremo delle belle. Grazie infine a questa vita, che mi ha dato, ormai quasi trent’anni fa, un secondo tempo, e che io ho intenzione di ripagare dando il massimo ogni giorno, sorridendo il più possibile, respirandola, assaporandola, benedicendola. Grazie.