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Social

Leggo così tante cattiverie sui social da restare senza parole. Non rivolte a me, ma in generale. È come se la rete avesse aperto un vaso di Pandora e le persone si sentissero libere di vomitare tutto il loro disagio e le loro frustrazioni. Perché, beninteso, poi le incontri per strada e ti salutano come se niente fosse. Un fenomeno strano, per cui ci si sdoppia tra il leone di tastiera, che sentenzia su tutto e tutti, e l’uomo reale, che non ha neanche il coraggio dire se preferisce il pandoro o il panettone. Quello che mi lascia basita sono poi i toni, l’aggressività, la maleducazione che non conosce limiti. Un vero peccato. Perché i social sarebbero un bello strumento, ma così viene solo voglia di chiudere tutto e scappare via.

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Persone

Volevo chiedere scusa a tutti gli amici che ho trascurato in quest’ultimo anno. Ho investito ogni momento per un progetto professionale e detto no a incontri, telefonate, caffè, aperitivi. Mi è costato tantissimo e credo che sia stata una scelta sbagliata. Perché le relazioni umane vengono sempre e comunque prima di tutto. Perché dare agli altri è il primo passo per stare bene con se stessi. Perché il tempo trascorso con chi amiamo è un bene troppo raro per essere accantonato. Il lavoro si è importante, ma per me le persone vengono prima. E spero di rimediare presto. Torno alle varie ed eventuali, che poi sono il sale della vita ❤️

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Guerra

Una nuova guerra, un vecchio problema. Giovani uccisi mentre ballano, civili sequestrati, città bombardate. Il petrolio sale e la benzina costerà ancora di più. Non mi piace tutto questo. È terribilmente pericoloso e toglie il fiato. L’emulazione è dietro ogni angolo e chiudere gli occhi non serve. Non ho strumenti per fare valutazioni approfondite ma questa guerra mi tocca nel profondo e aggiunge ansia a un periodo buio.

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Istinto

La vita mi ha insegnato a seguire sempre il mio istinto. Se una cosa funziona e mi piace lo capisco al volo, così come se non gira dopo poco non lo farà mai. Molte volte ho ceduto di fronte a situazioni che non mi convincevano e l’ho fatto per venire incontro ai bisogni altrui, sedotta da promesse e belle parole. Errore grave. Gravissimo. Dal vestito in vetrina fino alla più importante decisione lavorativa, è sempre stato l’istinto a farmi fare le scelte giuste. Senza pensarci due volte e senza nemmeno ripensarci. In fondo siamo animali e possiamo annusare la realtà purché ci si permetta di farlo senza pressioni e convenienze. L’istinto non mente mai.

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Sestri, ancora tu

E anche questa estate Sestri mi ha regalato emozioni senza fine. Pochi, pochissimi giorni. Troppo pochi, sí. Eppure sono bastati per respirare la salsedine, per mangiare la focaccia, per seguire le sagome delle case che si specchiano nella Baia, per gustare le acciughe e innaffiarle di vermentino, per sognare al tramonto in spiaggia, per sentire sulla pelle il Bargonello, per ripercorrere la passeggiata che custodisce tanti ricordi di una adolescente mai sazia di emozioni. Sestri è il mio luogo speciale, con quella magia che ogni volta riesce a farmi dimenticare ogni difficoltà e a riportarmi all’essenza delle cose. Grazie Sestri, alla prossima

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Allinearsi

Non si può rinnegare se stessi in eterno. Immersi in una società che cataloga e impone stereotipi, dobbiamo trovare il coraggio di affermare la nostra individualità. Scomoda, complessa, fuori da ogni schema. Non è semplice, perché il primo passo è accettare che non siamo ciò che avremmo voluto. Ciò che gli altri si aspettavano da noi. Ciò per cui abbiamo lottato una vita intera. Salvo poi trovarci disalinneati. Ecco io credo che non si possa continuare a vivere su piani che non ci appartengono solo perché se lo aspettano gli altri. Solo perché così saremo sereni nel mondo di Barbie che ci siamo costruiti. Solo perché così non deluderemo nessuno. No. Dobbiamo rompere queste catene. Accettare le diversità come unicità. Dettare noi le nostre regole. E viaggiare sulla strada che ci piace di più. Sempre e comunque unici.

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Oz

Questa notte mi ha svegliato il vento. Forte, batteva contro le tapparelle abbassate, scuoteva la magnolia davanti al mio balcone. Impossibile dormire. Impossibile non stare ad ascoltarlo. Il vento è così. Indivisibile, inafferrabile eppure potentissimo. Come tutte le cose che non vedi eppure senti, e che davvero ti spettinano come solo il vento sa fare. Ho sempre avuto un rapporto speciale con il vento, lo sento arrivare, sì sembra strano eppure mi inquieta, mi fa girare la testa, poi, quando sfoga la sua potenza tutto passa. Stanotte, una di quelle certe notti che canta il Liga, ho regalato al vento i miei sogni perché li portasse dove si avverano. Vorrei cavalcare il vento e farmi portare nei tanti posti che forse non vedrò mai, essere per un giorno la Dorothy del Mago di Oz, con le sue scarpette rosse, in volo verso il non so dove.